Archeologia sperimentale: bacchette magiche medievali

bacchette magiche anticheL’esperimento della Miskatonic university

Dopo innumerevoli prove, i ricercatori sono riusciti a replicare con successo le prime bacchette magiche medievali. Nei laboratori del dipartimento di arcanologia sperimentale della Miskatonic university hanno provato diverse combinazioni di ingredienti e formule, arrivando a selezionare le proporzioni e le imprecazioni necessarie per ottenere bacchette magiche con le stesse caratteristiche di quelle rinvenute dagli archeologi.

Le impugnature in pietra piegata

Le bacchette magiche medievali, originali, usate come modello provengono da Castel Solarolo, in val Vespertina, ed erano note per l’impugnatura marmorizzata. Vari autori (1) ritengono che chi esercitasse arti magiche con assiduità esibisse la propria maestria piegando la pietra e utilizzandola come elsa per la bacchetta. Questo strumento di lavoro era comunemente appeso alla cintura, l’elsa sporgeva dal fodero e il proprietario era quindi riconoscibile come “quello che si fa obbedire anche dai sassi”. Alcune pietre erano relativamente facili da piegare (arenarie), mentre altre richiedevano abilità superiori (graniti). Una semplice occhiata geologica poteva indicare il livello del mago o della strega proprietario dello strumento.

Il metodo sperimentale

Il metodo sperimentale richiede che l’esperimento sia replicabile e la comunità scientifica internazionale attende ora la pubblicazione del protocollo seguito per dare il via a una batteria di test. Dal dipartimento di arcanologia è stato diramato un comunicato in cui il titolare della cattedra di archeologia, dr. Francis Morgan, annuncia che l’esperimento non è ancora concluso. Per verificare il corretto funzionamento delle repliche, occorre un mago. Il dipartimento bandirà presto un concorso per titoli ed esami al fine di assumere (a tempo determinato), il personale necessario. Solo a conclusione dell’esperimento, e con dati validati da peer review, la formula per piegare la roccia verrà divulgata.

Nel frattempo, per finanziare il proseguimento delle ricerche, alcune bacchette saranno messe in vendita nel negozio di souvenir universitario e presso l’esibizione scientifica Vaporosamente, dove domenica 19 ottobre Andrea Wise terrà una conferenza divulgativa in materia.

1) Hobbes et al. “Merlino e le pietre danzanti”, 1987

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