Bastoni e bacchette magiche nella storia classica

bacchette di galaLe bacchette magiche di cui ci parla la storia classica non sono sempre state di legno. Gli archeologi ne hanno trovate anche di pietra, avorio o metallo. Alcuni speculano che le bacchette derivino dalle bacchette usate dagli sciamani per suonare i tamburi.

Nell’Antichità classica erano usate insieme agli scettri e alle verghe come simbolo di potere. Ricordate i faraoni? Li riconosciamo come potenti anche per via di quello che reggono in mano. A loro bastava agitare un oggetto per essere obbediti.

Il bastone con cui Mosè separa le acque o fa uscire acqua dalla roccia fa pure lui parte della categoria “oggetti miracolosi” da agitare prima dell’uso.

I fasci littori sono un mazzo di verghe di betulla che potevano essere usate per fustigare la gente. L’aggiunta dell’ascia sottolineava il potere di vita o di morte di chi li impugna.

Ci sono poi il bastone di Aslcepio (Esculapio – dio della medicina) con un solo serpente arrotolato sopra e il caduceo di Mercurio caratterizzato dalle ali e dalla coppia di serpenti (che un tempo erano i due nastri bianchi degli araldi). Mercurio ha a che fare col commercio e con la diffusione di notizie, non con la medicina, e forse non è un errore che sia stato preso come simbolo dell’ordine dei farmacisti e che compaia nelle pubblicità delle case farmaceutiche.

Insomma, che serva qualcosa di lungo e cilindrico per incanalare la magia è documentato attraverso i secoli (e non importa che Freud ci spieghi i significati nascosti dei simboli fallici, a noi basta che funzionino!)

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