Il pesce drago porta fortuna agli altri, non a se stesso

Il pesce drago deve il suo nome e la sua sfortuna al fatto che assomiglia a un drago.
I draghi in oriente sono simbolo di fortuna e prosperità e, purtroppo, molti pensano di poter ricevere fortuna e prosperità possedendo qualcosa che assomiglia a un drago. I pesci drago (Scleropages formosus) sono una specie minacciata di estinzione anche per colpa del commercio illegale. Un singolo esemplare può valere 250mila euro al mercato nero.

La benevolenza

pesce drago argentato. Foto: KareljLa tradizione popolare cinese attribuisce al pesce drago la funzione di preservare la vita del suo proprietario, morendo al posto suo quando se ne dovesse presentare l’occasione. Il fatto che il ciclo di vita del pesce sia naturalmente più corto di quello umano, purtroppo, rende statisticamente più probabile che il pesce muoia prima del proprietario. Questo fatto naturale si presta a una lettura superstiziosa, perpetuando la tradizione.
I maschi di pesce drago proteggono le uova e gli avannotti tenendoseli in bocca fino a quando i giovani non saranno in grado di cavarsela da soli. Le cure parentali sono rare tra i pesci, che di solito abbandonano le uova appena deposte al loro destino. Alcuni ciclidi hanno però sviluppato comportamenti protettivi come quelli del pesce drago.

Le scaglie

I draghi orientali (Lung) sono ricoperti da scaglie tondeggianti, embricate (appoggiate l’una sull’altra come le tegole su un tetto) e di colori brillanti. I pesci drago le hanno proprio così: con sfumature metalliche che vanno dal verde al grigio argentato, fino al rosso-dorato. Uno studio del 2003 basato sia sull’aspetto che sull’analisi genetica ha permesso di separare i pesci in specie diverse, caratterizzate da colori tipici.

I barbigli

pesce drago (Scleropages legendrei). Foto: Marcel BurkhardI barbigli sono organi tattili che assomigliano ai baffi dei draghi. Li usano pesci che vivono in acque con scarsa visibilità per esplorare il loro ambiente. Sono dotati di barbigli per esempio il pesce gatto, lo storione, la carpa e la triglia. Alcuni di questi pesci vivono in acque torbide, nella parte finale dei fiumi dove le acque scorrono lente e sono ricche di detrito e microalghe. Altri usano i barbigli per frugare sul fondale o per manipolare il cibo (ci sono muscoli nei barbigli!). Il nostro pesce drago li usa per andare in cerca di cibo di notte. Di giorno resta nascosto tra le radici degli alberi affondate nell’acqua.

Insomma, per il pesce drago la somiglianza con una creatura leggendaria è stata decisamente una sfortuna. Attualmente a minacciarlo è la distruzione del suo habitat, oltre alla cattura per la vendita. Gli esemplari più minacciati sono quelli rosso-dorati, proprio quelli che assomigliano di più ai draghi.
 

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