La betulla che studiava il traffico

Betulla che guarda il trafficoLa betulla guardava le macchine passare e parcheggiarsi. Le osservava da una vita e ne aveva iniziato a studiare il comportamento. C’erano orari in cui si incolonnavano piano piano, una accanto all’altra, e muggivano. C’erano ore in cui dormivano ferme ferme, una accanto all’altra, in silenzio.

La betulla aveva studiato i loro richiami, frequenti specialmente durante gli incolonnamenti: la prima macchina lanciava il suo “peeeeee” a cui altre rispondevano “pee-peeeee” e generalmente la lunghezza delle risposte era maggiore delle domande.

Ogni tanto una macchina addormentata emetteva un richiamo diverso dal solito. Non il solito verso di saluto, ma un canto forte e ripetuto a lungo, a cui non riceveva risposta, come accadeva con il verso di saluto. Ogni macchina aveva il suo canto notturno particolare.

La betulla studiava le macchine da molti anni. Le aveva viste aumentare di numero, ma non le aveva mai viste accoppiarsi. Certo, qualche volta una di loro saliva sull’altra come fanno gli animali, ma non sembravano contente di farlo. Non aveva nemmeno mai visto nascere dei piccoli.

Forse andavano a riprodursi in qualche luogo speciale, come fanno i rospi che migrano tutti insieme, in primavera, verso gli stagni. Chissà…

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