Gli gnomi di caverna mangiano un sacco di radici. Alcune sono dolci, altre acide, alcune addirittura piccanti. La settimana scorsa ci siamo fatti una crema dolce di patata americana e timo, l’altra sera abbiamo finalmente assaggiato una radice piccante.
Le radici di rafano nero sono ottime se tagliate a fettine e mangiate su una calda fetta di pane imburrato. L’esterno è nero, l’interno bianco, con qualche venatura appena visibile. Si pelano facilmente quando la radice è fresca, ma dopo qualche giorno dalla raccolta spellarli diventa più difficile.
In olandese si chiamano rammenas, in italiano non sono sicura se ramolaccio, rafano nero o ravanello nero, la varietà selvatica si chiama rafanistro e in latino Raphanus sativus var. niger (Sembra che tutti i nomi inizino per RA, curioso no?)
Qualche tempo fa avevamo comprato un rafano bianco, ma alla fine non lo abbiamo mangiato. Il nero ci ispira decisamente di più.